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Monghidoro
In questa sezione viene fornita una breve descrizione
del territorio di Monghidoro.
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LA
CISTERNA
Il 6
dicembre 1515 Armaciotto De' Ramazzotti
(1464-1539), noto condottiero monghidorese,
meglio conosciuto come il Ramazzotto, ospitò
Papa Leone X nel proprio elegante palazzo
ubicato al centro dell'allora borgo di Scaricalasino.
Questo singolare toponimo, adottato in epoca
medievale e comunque successivo a Mons Gothorum
(Monte dei Goti - VII secolo dopo Cristo)
da cui molto probabilmente deriva Monghidoro,
si riferisce al fatto che, essendo terra
di confine tra lo Stato Pontificio e il
Granducato di Toscana , vi era un'antica
dogana. Pertanto, gli animali da soma per
il trasporto delle merci, venivano scaricati
per essere rifocillati delle fatiche profuse
per superare la ripida salita che da Roncastaldo
conduceva al borgo antico, adempiendo nel
contempo gli obblighi fiscali.
Pur non esistendo memorie scritte circa
i conversari che animarono lo storico incontro, proprio in quell'occasione, il sommo
pontefice suggerì al capitano di
ventura di trasformare il proprio palazzo
in abbazia.
Tredici anni dopo, cioè nel 1528,
iniziarono i lavori di riconversione di
quello che sarebbe poi divenuto il monstaero
di S.Michele ad Alpes, centro propulsore
di attività religiosa, politica e
amministrativa per quasi tre secoli, sapientemente
gestito dall'ordine monastico dei Benedettini
Olivetani. |
Il luogo in cui ci troviamo era appunto il chiostro
del monastero cinquecentesco, al centro del quale
gli ingegnosi monaci Olivetani avevano realizzano
una cisterna in cui confluiva l'acqua piovana
che veniva resa potabile attraverso filtri di
carbone, e poi estratta dal pozzo.
Nel 1751 vi pernottò padre Leonardo da
Porto Maurizio presso Imperia, in occasione delle
sue missioni monghidoresi che richiamarono oltre
ventimila fedeli.
In una abitazione al pian terreno esiste una
lapide di marmo incisa in latino, ed una piccola
statua raffigurante il religioso, a ricordo dell'evento.
Ecco perchè la toponomastica ufficiale
ha dedicato questa piazzetta a S.Leonardo, anche
se per i monghidoresi è da sempre chiamato
semplicemente Cisterna.
Nel 1996, grazie ad una proficua collaborazione
tra pubblico e privato, si è avviato un
articolato piano di recupero di ciò che
è rimasto del centro storico, partendo
proprio dagli spazi appartenuti all'antico monastero
Olivetano.
D'estate la Cisterna diventa il cuore culturale
della Monghidoro antica in virtù di una
specifica rassegna di spettacoli di elevato spessore
artistico, impostata su musica, cinema e letteratura, che va riscontrando un crescente interesse
di pubblico grazie anche alla magia acustica e
scenografica che il chiostro ci ha in parte restituito. |
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